Anastasia Cobet, Siegfried de Rachewiltz (eds.) (forthcoming), This I Learned in the Tirol
Forthcoming.
Massimo Bacigalupo (2022), Ezra Pound. Un mondo di poesia, Milano: Edizioni Ares.
Ezra Pound scrisse che un poeta deve saperci dare il suo mondo. Per circa sessant’anni (1908-1968) egli non cessò di creare il suo mondo poetico, inviandoci ragguagli di esperienze e scoperte nelle capitali del Novecento e nell’Italia in fermento fra le due guerre, luogo che gli sembrava antico e nuovissimo, in cui operare con le sue mille curiosità e creare un poema che sarebbe dovuto restare sua testimonianza. Altri dispacci poetici pervennero dal poeta in gabbia a Pisa e in manicomio a Washington, prima del suo sereno congedo da Liguria e Venezia. Massimo Bacigalupo, che conosce e studia Pound fin da ragazzo, ci guida in questo universo alternativo e bizzarro, da cui si gode una vista tutta particolare sulla letteratura e la storia del secolo scorso, e che ancora oggi non cessa di stupire e arricchire chi vi si avventura. Soprattutto indaga i Cantos, quel nuovo viaggio in Italia e mito personale che è una delle opere più scombussolanti, intriganti e a momenti toccanti del Novecento. Ma c’è anche la storia personale di Pound, dei suoi maestri e sodali Yeats, Ford, Wyndham Lewis, Eliot, dei suoi amici italiani Marinetti, Pea, Scheiwiller, e dei suoi amori da giovane e vecchio, sempre finalizzati alla passione di raccontare. Vita di un uomo che ebbe il dono di scrivere versi memorabili e crearsi un mito.
Roberta Capelli, Alice Ducati (cur.) (2021), «Dirò de l’altre cose ch’io v’ho scorte». Pound lettore di Dante, Alessandria: Edizioni dell’Orso.
È un paradosso soltanto apparente che uno dei grandi autori del Modernismo quale Ezra Pound abbia fatto risuonare e rivivere nei suoi versi la voce dei poeti del passato, tra cui in particolare Dante, e vada perciò annoverato anche tra i massimi esponenti del Medievalismo. Appassionato studente di letteratura medievale, Pound ne è stato per qualche tempo anche insegnante, ma soprattutto ha continuato ad amarla per tutta la vita, professandola con le parole del poeta, secondo la vocazione di un genio e di un magistero artistico capace di rendere nuova la tradizione dei cosiddetti “secoli bui” e di ritrovare il “dettaglio luminoso”. Nei corsi e ricorsi storici i nani sulle spalle dei giganti del noto detto medievale diventano a loro volta giganti nella modernità: così Dante grazie a Virgilio e ai trovatori provenzali, così Pound grazie agli stessi trovatori e a Dante. I contributi di affermati specialisti e di giovani ricercatori raccolti in questo volume fanno nuova luce sulla presenza del Fiorentino nell’opera dell’Americano e confermano nel tempo l’epiteto dantesco di miglior fabbro attribuito a Pound da Thomas Sterans Eliot.
Ralf Lüfter, Roxana Preda (eds.) (2018), A Companion to Ezra Pound’s Economics, Nordhausen: Traugott Bautz Verlag
The aim of the anthology is to question the poetic dimension of Pound’s economics and to render it accessible for the study and understanding of economics as such. As David A Moody argues in his exemplary contribution, when Pound affirmed that poets ought to occupy themselves with economic matters he meant “that they should do so as poets, that is, in their poetry”. A first step towards the realization of what Pound claimed to be a genuine poetic responsibility and an ineluctable artistic obligation is to take a constitutive stance within the realm of economic issues, suspending the common practice of building on consolidated concepts and models that are taken for granted and applied uncritically to what is assumed to be economic reality. Therefore, the poetic dimension of Pound’s economic thinking, generating the groundwork for a new approach to economics, is discussed in the contributions to this anthology. Furthermore, Pound’s work is remembered as a contribution to economics in its own right. For the present Pound’s economics is forgotten – not in that it is not discussed but in that the discussion about it, carried out by economists as well as by other scholars, is first and foremost based on the said consolidated concepts and models. It then seems to be incomprehensible, unintelligible, hermetic, incongruent, heretical. For that reason its original trait, its source character, remains concealed for now.